domenica 24 settembre 2017

Paranormal Evidence - Indagini Paranormali

Siamo ritornati in alcuni dei luoghi che abbiamo esplorato per effettuare delle specifiche indagini paranormali.
Avvalendoci di strumenti di misurazione e registrazione digitale, abbiamo ottenuto risultati sorprendenti, scoprendo che alcuni di questi luoghi sono ancora abitati...
Potete trovare i risultati di alcune delle nostre indagini sul nostro sito cliccando QUI
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sabato 1 luglio 2017

Ex Manicomio Mombello - Limbiate (MB)

Qualche settimana fa abbiamo deciso di visitare quello che fu l'ultimo, grande manicomio di Milano.
Edificato in un grande parco, l'ex Isituto di cura Antonini prende il nome dal  medico che ne fu responsabile dal 1911 al 1931.
Si stima che, al massimo della sua operatività,  la struttura sia arrivata ad ospitare oltre 3500 pazienti.
Questo enorme complesso, adibito a struttura di internamento dal 1863 ( anno in cui fu acquistato dal Comune di Milano dalla famiglia Arconati Crivelli ) viene chiuso, dopo la Legge Basaglia, nel 1978.
Tuttavia gli ultimi pazienti del Manicomio Mombello vengono trasferiti in altre strutture solo nel 1999.

In stato di completo abbandono da circa 18 anni, le palazzine sembrano invece essere vuote da molto più tempo, quasi come se il dolore e la sofferenza di chi ha avuto la sfortuna di diventare "ospite" del manicomio stesse velocemente consumando quanto resta ancora visibile.
Entriamo...
Quando si cammina nei lunghi corridoi, e si guarda oltre sporcizia e vandalismo che, purtroppo, non hanno risparmiato la memoria del Manicomio Mombello, ci si rende pefettamente conto di come potesse essere "vivere" all' interno del sanatorio.
Stanze che potevano ospitare otto/dieci pazienti contemporaneamente, finestre sprangate, servizi igienici piccolissimi...e se le parole non sono sufficienti, basta ascoltare il surreale silenzio che regna in tutto il complesso, immaginare di camminare al fianco di chi è stato costretto a rinunciare alla sua vita, spesso per le cause più banali.
Basti pensare che delle semplici emicranie, magari più frequenti del solito,potevano bastare  per essere "accompagnati" al Mombello per non uscirne prima di qualche anno...o per non uscirne mai più...

Angoscia.
Ecco quello che la notra visita ci ha lasciato.
Angoscia e consapevolezza del fatto che, per quanto possa essere doloroso, crediamo sia giusto non perdere memoria delle centinaia di vite che si sono perse nei corridoi e nelle stanze dell' ultimo, grande Manicomio Italiano.

Trovate il video della nostra esplorazione QUI
Ecco la seconda parte della nostra esplorazione QUI





















domenica 18 giugno 2017

La Polveriera di Cariadeghe (Serle, BS)

Ecco alcune immagini di una base militare di cui non si riescono a reperire notizie certe. Abbiamo sentito dapprima che fosse ormai in disuso, ma allora perché lasciare cartelli, recinzioni ed edifici?
Scopriamo solo di recente, tramite le indicazioni che alcuni anonimi lettori ci hanno fornito, che dovrebbe trattarsi di un deposito di munizioni ed esplosivi.
Immersa in un folto bosco, le diverse strutture della polveriera, al contrario di altre e numerose installazioni militari ben riconoscibili se vi si transita accanto, non sono visibili dalla strada ma, se ci si incammina tra gli alberi per circa 15/20 minuti, ecco che al di sopra degli alberi, spuntano le numerose torrette di guardia della base.
Abbiamo cercato a lungo, tuttavia senza risultati certi, di scoprire cosa sia "ospitato" in questa struttura.
Le nostre foto parlano da sole, la base è operativa...tuttavia, se si prova a scorrere un qualsiasi elenco delle installazioni  presenti in Italia ( siano esse NATO, ONU o installazioni del nostro esercito ), quella di Cariadeghe non risulta essere presente, almeno per le nostre fonti di informazione.

Inoltre, percorrendo il sentiero che costeggia la recinzione, abbiamo sperimentato dei fenomeni alquanto curiosi: innanzitutto, pur essendo come sempre armati di bussola, ci siamo ritrovati su un sentiero diverso da quello percorso all'andata; inoltre, unitamente ad un forte senso di malessere, abbiamo subito ciò che è comunemente conosciuto come "esperienza di Missing Time" (abbiamo perso almeno 20 minuti).

Ecco le foto:




Le seguenti immagini provengono dal nostro vecchio blog Universi Alieni



lunedì 29 maggio 2017

Ex Sanatorio "G. Bonoris" - Borno, Brescia

Quest'oggi vi proproniamo un breve filmato ed alcune foto della nostra esplorazione dell' Ex Sanatorio
"G. Bonoris" di Borno, in provincia di Brescia.
Inaugurato nel 1934, il Sanatorio ospitava pazienti affetti da tisi, uomini, donne e bambini.
Chiuso negli anno '60 , il Sanatorio "Bonoris" è stato abbandonatoa al suo destino, sepolto nel cuore di una grande e folta pineta.
Per ora siamo riusciti ad esplorare solo l'ala che, un tempo, ospitava i reparti femminili del complesso.
La palazzina nella quale trovavano posto i reparti infantili dell' Istituto è, invece, semidiroccata, quindi la sua esplorazione richiederà particolare attenzione...ma non mancheremo di accompagnarvi anche in quest' ultima parte di questo nuovo viaggio.
Troverete il video sul nostro canale Youtube QUI

 La palazzina che un tempo ospitava l'ala infantile del Sanatorio Bonoris, pur essendo stata edificata negli stessi anni del resto del complesso, si presenta molto, molto "consumata" rispetto alla sua gemella, che dista solo poche centinaia di metri.
E, una volta all' interno, la sensazione di oppressione che ci ha pervaso solo guardando la facciata dell' edificio è diventata quasi palpabile.
Contrariamentre alla palazzina del reparto femminile, dove le finestre sono rimaste parzialmente aperte, qui sono state completamente sprangate, dando al buio l' occasione di amplificare le nostre sensazioni.
Come potrete vedere dalle immagine della nostra videocamera, ci siamo dovuti servire di torce e faretti per riuscire a vedere abbastanza chiaramente dove stessimo camminando...
Abbiamo svolto anche un' indagine paranormale all' interno della palazzina del reparto femminile ed abbaimo ottenuto alcune risposte alle nostre domande.
Potete ascoltare le nostre registrzioni QUI    (consigliamo l'ascolto in cuffia ).
Ed eccovi, come promesso, la seconda parte della nostra esplorazione QUI

Ed ora alcune delle nostre fotografie:

 L' ex Sanatorio "G. Bonoris" è situato all'interno di una splendida pineta, visibile dalla starda provinciale che costeggia il complesso.
 Visuale del compleso dal piazzale che opsitava il parcheggio dei visitatori.
Uno dei lunghi corridoi che si snodano all' interno della palazzina dove, purtroppo, il vandalismo non ha risparmiato la memoria dei numerosi pazienti che un tempo camminavano su questi pavimenti...
Ecco una delle poche testimonianze rimaste quasi intatte
nelle grandi stanze del Sanatorio : alla fine di un corridoio si entra in quella che poteva essere una sala raggi.
Qui si trova ancora, infatti, la grande macchina per i raggi X  quasi perfettamente conservata.

Scendendo nello scantinato, a fianco del locale caldaia, trova posto, in una grande stanza, questa piccola e macabra costruzione in mattoni e ghisa.
Ricorda e, chi lo sà, forse è stato proprio un forno crematorio...

lunedì 22 maggio 2017

Ex Sanatorio Infantile di Valledrane - Video report



Deposito militare, sanatorio infantile per malati di TBC, casa di igiene mentale Statale ( fino alla legge Basaglia del 1978 ) e poi struttura di ricovero privata fino a poco meno di 15 anni fa...
Questa è, in breve, la storia del Centro Valledrane, immerso nel verde delle colline che circondano il Lago D'Idro, lontano dalla strada principale e seminascosto alla vista...









 Percorrendo i diversi corridoi della struttura si ha la sensazione di viaggiare nel tempo.
Si entra in stanze moderne, perfettamente attrezzate e pronte ad accogliere quegli ospiti che, oramai, non arriveranno più.
Le porte sono nuove, i pavimenti piastrellati sorprendentemente puliti ed i letti rifatti.
Tutto è fermo, immobile e tuttavia, si avverte costantemente la presenza di qualcuno.





 







  Si continua ad esplorare, mentre le lancette dell' orologio corrono all'indietro, riportandoci indietro fino agli anni '20...
Si scoprono alcuni armadi meravigliosamente conservati, corredati di elenco della biancheria e materiale per la toilette.






 Il nostro viaggio nel tempo termina in soffitta...
Qui l'atmosfera è pesante, l'aria che si respira sembra di piombo.
Il corridoio che si snoda nel sottotetto è quasi completamente buio, ingombrato per tutta la sua lunghezza da vecchi armadietti, casse di legno ammuffite, schedari medici che contengono ancora le vecchie cartelle cliniche, scupolosamente compilate a mano da medici zelanti.
Nomi e cognomi, date di nascita, patologie, vecchie radiografie e, talvolta, data di morte.
Tutto gettato in soffita...o meglio, sul pavimeto della soffitta, a marcire, senza rispetto per le persone che queste cartelle hanno rappresentato.

Sicuramente l'esplorazione di questo luogo è un'esperienza forte, le sensazioni non sempre sono positive ma sicuramente, durante la visita, non sarete mai soli...



Poco tempo fa siamo tornati al Sanatorio di Valledrane per svolgere un'indagine paranormale., stavolta armati di nuove attrezzature.
I risultati sono stati eccezionali.
Potete trovare le novità della nostra indagine cliccando QUI e visitando il nostro sito.

Abbiamo montato un filmato della nostra esplorazione di questo ex Sanatorio Infantile, per portarvi nel cuore di questa struttura insieme a noi.
Potete vedere il filmato sul nostro canale Youtube cliccando QUI




domenica 30 aprile 2017

Polveriera di Mompiano, Brescia

Questa mattina ci siamo diretti in un luogo a noi vicinissimo, ma che ci ha sempre fatto sorgere numerosi interrogativi.
La Polveriera di Mompiano subì un bombardamento il 31 Gennaio del 1945, come rappresaglia ad un'azione Partigiana. Il bombardamento causò 22 vittime.
Sono ora in corso lavori di bonifica (rimozione di amianto) e di rimessa in sicurezza delle strutture in superficie, che saranno forse presto accessibili ai cittadini.
Lungo il percorso, abbiamo però notato alcuni misteriosi accessi a quelli che sembrerebbero vecchi tunnel scavati nel sottosuolo (e forse non in disuso come si penserebbe) su cui stiamo indagando più a fondo, e di cui vi mostriamo alcune immgini, in attesa di risposte ai nostri quesiti.

Si dice che in questa zona siano persino stati avvistati degli oggetti volanti non identificati, e si siano verificati incontri ravvicinati ed episodi di missing time (visitate anche il nostro BLOG SUGLI AVVISTAMENTI).



Veduta Polveriera lato Ovest

Torretta di guardia a fianco del cancello Ovest


Lato Ovest.
Edificio chiuso da una pesante e malridotta porta in metallo, in cui sembra che nessuno ci metta piede dalla chiusura della Polveriera...

...ma sul tetto dello stesso edificio, ecco una botola nuova, ben chiusa e sigillata.


 A sinistra del sentiero che costeggia la Polveriera scorre un piccolo fiumiciattolo, il cui letto, nei periodi di scarsa pioggia, è facilmente attraversabile.
Sul fianco della collina si nota chiaramente questa porta in metallo, semi corrosa dalla ruggine ma saldamente chiusa con un grosso lucchetto...decisamente nuovo rispetto al resto della struttura.
Potrebbe essere l'accesso ad un sistema di tunnel sotterranei che si snodano nel cuore del colle ?


sabato 29 aprile 2017

Museo Internazionale della Tortura di Grazzano Visconti

All'interno dello splendido borgo di Grazzano Visconti, trova posto una interessante, per quanto macabra, esposizione di strumenti di tortura.
Maschere, sedie, asce e molto altro di quanto faceva parte del "bagaglio" degli Inquisitori, ci riporta indietro  nel tempo fino ad un' epoca buia, in cui l'oscurantismo ed il bigottismo soffocavano ogni barlume di conoscenza.
A voi presentiamo alcune foto, ma credeteci quando vi diciamo che, giunti a Grazzano, vale la pena  dispendere del tempo e visitare questo museo.

 "SEDIA INQUISITORIA"

Su questa sedia, irta di aculei metallici, veniva legato il condannato, completamente nudo.
Ad ogni domanda dell' Inquisitore le cinghie che immobilizzavano il torturato venivano strette sempre di più, provocando gravi lesioni e talvolta, la morte per dissanguamento.
Questo supplizio poteva proptrarsi per giorni interi.
Per aumentare l'efficacia della tortura venivano, a discrezione dell' Inquisitore, poste delle braci roventi sotto i piedi del condannato.

 "MASCHERA DELLA VERGOGNA"

Queste maschere, in metallo e forgiate nelle forme più disparate, erano poste sul capo di chi ritenuto colpevole di calunnia.
Non erano esenti da questo castigo i bestemmiatori o i bevitori.
Portare a lungo questi copricapi, che costringevano la mascella in modo da non permettere di parlare ai condannati, poteva avere gravi conseguenze, come paralisi, infezioni o lesioni di muscoli e legamenti.

"VERGINE DI NORIMBERGA"

Questa versione in legno della "Vergine" è molto più spaventosa della sua sorella maggiore, realizzata in metallo.
Questo sarcofago, dotato al suo interno di numerose lame, è dotato di un sisema a vite che permetteva al boia far penetrare gli aculei più o meno in profondità nelle carni del condannato.
Inutile dire che, alla fine dell' interrogatorio, se la morte non fosse sopravvenuta per dissanguamento o per i numerosi traumi interni, le conseguenze sul corpo del suppliziato erano devastanti.
Realizzata molto simile ad una bara, questi terrificanti strumenti erano spesso molto più piccoli.
Quindi, alle volte, il boia spezzava le gambe del condannato per riuscire a rinchiuderlo in questa terribile macchina di morte.

Il Castello di Grazzano Visconti ed il fantasma di Aloisa

Il viaggio di oggi ci porta nel borgo di Grazzano Visconti, frazione del Comune di Vigolzone (Piacenza).
Edificato interamente nei primi anni '40 , lo stile Neomedievale del paese si contrappone, per preciso volere dei Duchi Visconti, all'espansione industriale dell'immediato dopoguerra.
Lungo le vie di Grazzano, infatti, trovano posto numerose botteghe artigiane (fabbri, vasai e decoratori...), che mantengono vivi gli antichi mestieri dei borghi tipici del Medioevo.
Ricordiamo inoltre che il borgo è stato utilizzato come set cinematografico dal celebre regista Luchino Visconti, figlio del fondatore di Grazzano, che ha avuto  nel Castello di famiglia la propria residenza fino alla sua morte, avvenuta negli anni '70.


Il castello di Grazzano è quindi l'unico edificio risalente al Medioevo.
 Edificato intorno al 1395 per volere della famiglia Anguissola, passa nel 1870 agli eredi della famiglia Visconti di Modrone, che a tuttoggi vi risiedono.
Ma i Duchi, di Anguissola prima e di Modrone in seguito, non sono stati gli unici abitanti del Castello.
La leggenda racconta infatti di una dama, Aloisa, che fu una della prime donne ad abitare le grandi sale del palazzo.
Sfortunata nell' aspetto fisico, Aloisa sognava  nonostatnte tutto di trovare, un giorno, il marito perfetto.
Il sogno di Aloisa si realizzerà quando, raggiunta l'età da marito, verrà data in sposa ad un Capitano di Milizia.
Si narra, però, che Aloisa venne ripetutamente tradita dal marito, quando questi era lontano dalla moglie durante le lunghe campagne militari alle quali partecipava.
Aloisa rimase ignara dei tradimenti, fino a quando, secondo la leggenda, un misterioso cavaliere in nero si presentò alla Dama rivelandole le infedeltà del marito.
Distrutta dal dolore, Aloisa scelse allora di lasciarsi morire di stenti, senza rivelare mai al marito di essere a conoscenza della verità.
Da allora il suo fantasma abita nel Castello di Grazzano, proteggendo le donne e mostrando disprezzo verso gli uomini infedeli che le ricordano il marito.
Capita che, durante le visite al Castello, al momento di scattare fotografie alla statua di Aloisa, i dispositivi (cellulari, fotocamere e videocamere) mostrino dei malfunzionamenti, ma solo se chi scatta la foto è stato infedele alla propria sposa.
Siete disposti a provare ?



La Statua di Aloisa, nella corte interna del Castello. Si dice che Aloisa sia ritratta a grandezza naturale.